Un nuovo inizio.

«Oh, guarda chi si vede! Raxul!» Una voce squillante, forse fin troppo per quell'ambiente tetro, si levò nell'edificio. Il giovane venne bloccato da un uomo che probabilmente non superava la quarantina, capelli di un castano scuro, quasi a sembrar nero e degli occhi rossi che fissavano il suo volto, come due fari che si accendono nella notte. Accanto a lui giunse un soldato o, per meglio definirlo, un Sicario.
«Supremo cosa fa qui? La cerimonia sta per iniziare.»
«Non preoccuparti, stavo solo scambiando due parole con il neo-assassino.»
«Sarebbe lui il famoso Raxul?»
«A quanto pare.»
«Mi scusi allora.»
Si inginocchiò e rialzò di scatto per ritornare al suo posto, evidentemente era lui il Supremo Sicario, ovvero chi teneva la cerimonia. Anch'egli ritornò vicino al suo scranno. La cerimonia era iniziata. La voce squillante ed infantile svanì del tutto per lasciar il posto ad un tono grave ed austero. «Avvicinati.» Tuonò mentre tutta la folla radunatasi tacque.

«Inginocchiati.» Esordì ancora. Solamente ora, che il giovane gli si trovava così tremendamente vicino, poteva udire l'aura di rispetto che gli girava intorno, ma anche il suo fisico ancora atletico e sinuoso, pronto a muoversi come un serpente che striscia fra le tenebre, era quasi incantevole. Lo sguardo era duro, alto, austero, come tutto ciò che il suo aspetto comunicava. «Qual è il tuo nome giovane Sicario? Da dove provieni?» Ovviamente lo sapeva già, era la cerimonia. C'era da chiedersi perchè uno come lui avesse deciso di prendere in mano le redini dei Sicari, di divenire un Supremo ... Un assassino così in gamba poteva fare ciò che voleva ed invece no. Molti si chiedevano quale fosse stato il motivo della sua scelta.

Un sorriso si dipinse sul volto del Supremo. «Il mondo dei Sicari non richiede nessun giuramento particolare, dunque, Raxul.» Esordì e prese un pugnale poco più allungato rispetto al normale, si trovava a fianco del suo scranno. Lo raccolse dal tappeto sul quale era messo e poggiò la scanalatura della lama prima sulla spalla destra del giovane, incise un piccolo taglio che sanguinava poco, la lama bagnata del liquido rossastro, proseguì. «Da oggi e per sempre tu sarai un Sicario della Terra dell'Aria, hai siglato questo patto con il sangue, dunque, se dovessi venirne meno, che il tuo pugnale si ribelli alla tua mano e ti uccida.» Poggiò la lama anche nella spalla sinistra. «Onoraci per sempre neo-assassino.» Dopo questo annuncio molti ritornarono alla festa primaria e non diedero nemmeno peso al giovane.