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| L'intrepido si avvicinò in modo cauto, respirando affannosamente ma con un comportamento normale che cercava di esprimere naturalezza, il battito cardiaco accellerato ma nessun rossore in viso, quasi una cosa tremenda. Da lontano quei misteriosi individui sembravano trasmettere timore, invece da vicino avevano un qualcosa di meraviglioso in quell'oscurità densa e fitta che li avvolgeva. L'ansare diveniva tangibile in quel momento. La voce calma e rilassata mentre quei due uomini, se così si possono definire, continuavano a rimanere immobili come statue di roccia, pietre. Luca disse ciò che aveva da dire. «Tu vorresti entrare?» Quel tono sembrava scendere giù, fino agli inferi, quasi a toccare le profondità terrestri. «No. Questo è un luogo sacro e noi non ti consentiremo di accedere piccolo insignificante mortale. Ora sparisci.» Il discorso si chiuse. Ecco un urlo che squarciò nettamente il silenzio che si era andato a creare, fitto come la nebbia, trafisse i timpani del giovane ma non quello delle due statue, sempre immobili. Era straziante, potente ma al contempo pieno di tristezza, odio, risentimento. Tutte sensazioni generate dall'oblio. Luca tentava d'attardarsi, ma ecco che la voce dell'altro si fece tonante. «Va' via!» Esclamò ancora. Quei due sembravano identici, in tutto e per tutto, forse se avessero tirato il cappuccio anche i volti sarebbero combaciati come due quadri, con i lineamenti perfettamente in sincronia l'uno con l'altro. I luoghi li ha fatti Lux, non so cos'avesse in mente mentre li creava :O
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