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| Mi sento leggero, probabilmente come non mai in tutta la mia vita. Sto camminando da parecchio tempo, tuttavia non sento minimamente la stanchezza nè la noia: viaggiare mi è sempre piaciuto, ammirare la natura, conviverci e diventare un tutt'uno con essa per comprenderne e più remoti e nascosti meccanismi. E' molto presto, e le tenebre della notte avvolgono ancora minimamente una minima parte del cielo, quando una lama di luce si infrange su una gigantesca struttura barocca ed architettonicamente perfetta: l'accademia. Continuo ad osservarla con quello zaino sulle spalle e tanta voglia di imparare e scoprire cosa mi aspetta oltre quelle stravaganti mura. Ad ogni passo l'eccitazione cresce e sembra che il suono del cuore si faccia sempre più potente, rimanendo nulla in confronto ai molteplici e differenti suoni della natura. Entro. Diamine, quant'è bella.. Proprio come immaginavo. La sezione di alchimia dovrebbe essere quella contraddistinta dagli stendardi particolari, anche se non ricordo quale fosse il simbolo. Sfioro un uomo non appena entrato ed, a causa mia, gli cadono dalle mani alcuni fogli bianchi e mi accingo a raccoglierli. -Mi scusi, pensavo ad altro- Dico all'uomo, mentre raccolgo tutti i foglietti e li ripongo fra le sue braccia. -Sa per caso dirmi qual è il banco per gli Alchimisti?- Chiedo curioso sperando in una risposta affermativa. -Certo giovane, è quello lì a destra, non puoi sbagliarti.. Arrivederci- Dice allontanandosi e ricambio il saluto gentilmente, così seguo la sua indicazione e mi sporgo sul bancone con sguardo serio.
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