L'Oscurità incontra l'Oscuro

Ruby entrò nell'accademia, più precisamente nell'Assasin's Accademy pronto per assimilare altri modi per uccidere. Era sorpreso che ci fossero certe accademie che insegnavano tecniche mortali. Lui non se lo aspettava di certo e se lo avesse saputo sarebbe venuto prima, non riusciva ancora a credere che ci fosse un'accademia del genere. Sperava soltanto che non ci sarebbero state solo cose teoriche senza mettere niente in pratica. Lui voleva uccidere qualcuno, non faceva del male a qualcuno da quando aveva compilato il modulo ma la cosa peggiore era che non uccideva qualcuno da ben due giorni. Era in astinenza e stava per impazzire, delle gocce di sudore gli scivolarono dai capelli, gli mancava così tanto uccidere. Non sentire il sangue sgorgare, non asportare organi umani, non toccare organi umani, non sentire il coltello trapassare il corpo della vittima, non sentire le urla di dolore, non sentire l'odore di paura lo stava uccidendo. Aveva disperato bisogno di fare del male, sfortunatamente non poteva uccidere in un luogo pubblico come quello e poi lì si trovavano un bel po' di assassini e di aspiranti assassini. Ce ne erano un po' troppi per poter uccidere e scappare o per cominciare la caccia all'uomo dove dava un paio di minuti di libertà per poi inseguirli e farli fuori. Lo divertiva così tanto quel giochetto e sentire come le persone cadevano nelle sue trappole. Solo a pensarci si eccitava, era un qualcosa di incantevole sentire il sangue sgorgare o sentire l'odore del sangue. Quell'odore rendeva le sue giornate fantastiche e invidiabili da tutti, aveva tutto ciò che potesse mai desiderare a parte i capelli neri. Era un luogo così strano da vedere, si domandava perché non avessero fatto l'accademia nella Foresta Nera dove avrebbero potuto sperimentare sui viandanti. Sarebbe stato tutto molto più divertente ed eccitante, in quel luogo Ruby non sapeva se potessero fare delle prove pratiche ma lo sperava così tanto. Mostrare agli altri come uccideva velocemente e in modo così pulito in cui lo faceva. Se gli avessero fatto uccidere qualcuno sperava che potesse fare anche la sua solita autopsia, non potevano sottrargli la sua firma. Era il suo tocco speciale ed unico e poi era eccitante prendere in mano tutti quegli organi che fino a dei minuti prima funzionavano ancora. Si avvicinò a qualcuno e disse a volto coperto:
"Dove devo andare per...Lasci perdere, faccio da solo non voglio perdere tempo."
Detto questo lasciò la persona a bocca aperta e si allontanò sotto il suo copri abito lungo per coprirsi totalmente, non voleva che gli altri ammirassero ciò che era, nessuno aveva il diritto di guardarlo in faccia. Nessuno era abbastanza meritevole da avere un tale diritto e se solo provavano a farlo, erano praticamente morti e solo a pensarci, cominciò a desiderare che qualcuno provasse a togliergli il copri abito in modo da poterlo uccidere. Emise un sospiro di piacere solo al pensare di come fare fuori una persona per poi riprendere il cammino in quella accademia e aprì una porta a caso sperando che fosse la classe in cui doveva andare. Per lui era assurdo ritrovarsi in una classe per imparare ad uccidere, il modo migliore per impararlo era la pratica e lui ne aveva avuta un bel po'.

Ruby fece cenno con il capo e si diresse verso la sua classe, era ancora piuttosto titubante sul fatto che ci fosse una scuola per imparare certe cose, era davvero strano e la cosa lo incitava a proseguire. Avrebbe potuto mostrare a tutti quanto fosse enorme il suo potenziale e chissà forse avrebbe potuto uccidere qualcuno e non avrebbe dovuto nascondere il cadavere o cose del genere. Entrò nella sua classe e si sedette in un posto, sperava tanto che non si avvicinassero a lui e che gli rivolgessero la parola, sarebbe diventato davvero scomoda per lui la situazione. Avrebbe dovuto mantenere a freno i suoi istinti e rare volte ci riusciva e quindi era meglio restare lontano da tutti quanti. Era meglio per lui ma soprattutto meglio per gli altri.

Ruby guardò attentamente il professore per poi subito concentrarsi su tutte le armi che possedeva e solo a guardarle si eccitò, era così tante e un giorno avrebbe avuto la capacità di tenerle tutte quante e utilizzarle tutte quante senza alcun problema. Solo all'idea sorrideva, vedere tutte quelle armi sporche di sangue rendeva la sua gioia ancora maggiore. Era così desideroso di sperimentare tutte quelle armi per infliggere dolore, già immaginava come utilizzare ogni singola arma e come infliggere dolore senza uccidere per sentire le urla delle sue vittime. Quanto gli piacevano le urla, ogni volta che le sentiva si eccitava ma adesso doveva seguire la lezione. Aveva guardato solo per un paio di secondi il professore e poi si era interessato alle sue armi, avrebbe voluto guardare in volto il suo insegnante ma aveva paura di saltargli addosso e cercare di farlo fuori e poi aveva citato il suo elemento ed era qualcosa di incredibile. La sua mente gli diceva che era solo una coincidenza che avesse citato quell'elemento ma il suo istinto gli diceva qualcosa in più, aveva la sensazione che il professore lo conoscesse o almeno sapesse qualcosa di lui. Alla domanda del professore non avrebbe detto niente se non fosse stato per il suo istinto. Aveva questa sensazione che il professore si riferisse proprio a lui e perciò disse:
"Nessuna domanda!"